I musei di Ascoli Piceno: la Pinacoteca Civica
È sufficiente salire l’ampia scalinata del Palazzo dell’Arengo – il palazzo comunale, incastonato perfettamente nella bella Piazza Arringo – di Ascoli Piceno ed entrare nella Pinacoteca Civica per immergersi nelle atmosfere fastose del Settecento.
Scintillanti lampadari di Murano, preziosi tendaggi in velluto rosso e oro, lucenti pavimenti di marmo rosa, specchiere veneziane incorniciate da volute dorate, leggiadre consolle laccate e ricoperte di foglia d’oro: tutto come tre secoli fa. Questi arredi fanno da cornice incomparabile ad una collezione di dipinti fra le più importanti d’Italia, tra i quali spiccano capolavori di artisti rinascimentali come Carlo Crivelli, Cola dell’Amatrice e Tiziano, oltre a splendide tele barocche di Guido Reni, Luca Giordano, Orazio de Ferrari e Sebastiano Conca, fino a giungere al più bel dipinto del primo Novecento europeo: “Passeggiata amorosa” di Giuseppe Pellizza da Volpedo, un romantico incontro d’amore ambientato in un paesaggio soffuso di luci cangianti.
La grande tradizione artistica e culturale italiana, motivo di vanto per l’intera nazione, è a portata di mano e percorrendo le sale della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno la si può rivivere in prima persona, grazie alla cura con cui questo patrimonio inestimabile è stato conservato fino ai nostri giorni, determinando il fascino di quello che Vittorio Sgarbi ha definito “il più bel museo d’Italia”.
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AUTORE: Prof. Stefano Papetti, storico dell’arte.