Zona di riferimento: San Tommaso
Indirizzo: Piazza San Tommaso, Ascoli Piceno
Giorni e orari di apertura
Dal 16 settembre al 31 marzo:
sabato, domenica, festivi e prefestivi dalle 15.00-18.00
Dal 1 aprile al 15 settembre:
sabato, domenica, festivi e prefestivi dalle 10.00-13.00 15.00-18.00
dal martedì al venerdì su prenotazione
Giorni di chiusura
- Lunedì (esclusi festivi)
- 1 Gennaio mattina
- 24 Dicembre pomeriggio
- 25 Dicembre
- 31 Dicembre pomeriggio
Costo del biglietto
- Intero: 3 € – Ridotto: 2,00 €
Si effettuano visite guidate nei musei e in città su prenotazione.
Sono possibili aperture straordinarie, fuori dagli orari indicati, su prenotazione, per gruppi.
Per info e prenotazioni: www.ascolimusei.it
Città di antica tradizione ceramica, come i più noti centri di Faenza in Emilia e di Castelli in Abruzzo, Ascoli Piceno ha dato vita nel 2007 al Museo dell’Arte Ceramica, ospitato nel suggestivo convento annesso alla Chiesa romanica di San Tommaso (sito nell’omonima piazza). Nelle sue sale si possono ammirare porcellane e maioliche uscite dalle fornaci più rinomate d’Europa, ma anche i manufatti sette e ottocenteschi prodotti ad Ascoli Piceno presso la Manifattura Paci, decorati con i caratteristici paesaggi o con la tipica “rosa ascolana”.
Grazie all’intuito dell’ingegner Giuseppe Matricardi, negli anni ’20 del Novecento l’arte ceramica ha conosciuto ad Ascoli Piceno una stagione di grande vitalità, grazie all’impegno profuso da Giancarlo Polidori che ha sperimentato nuove tecniche ed originali motivi decorativi ispirati al Decò, dando vita ad una tradizione ancora oggi ben viva grazie all’opera dei numerosi ceramisti che operano negli antichi quartieri cittadini.
Presso il museo, un laboratorio dotato di forni per la cottura, consente a giovani e adulti di sperimentare la decorazione ceramica, mentre un importante concorso internazionale biennale, giunto alla terza edizione, tiene vivo nel mondo il nome di Ascoli Piceno e dei suoi ceramisti, che saranno presenti con i loro lavori più interessanti anche ad Expo 2015.
Articolo a cura del Prof. Stefano Papetti, storico dell’arte.
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