Scopriamo insieme una meta suggestiva a pochi minuti dal centro storico di Ascoli Piceno. Pochi chilometri da coprire anche in bici.
Per arrivare al borgo medioevale di Castel Trosino si può accedere dalla zona ovest della città, ovvero quella del sestiere della Piazzarola. Risalendo contro corrente le rive del Castellano, affluente del fiume Tronto e meta balneabile degli Ascolani, ci troveremo davanti ad un grande massiccio di travertino sulla cui sommità si sviluppa il centro urbano di Castel Trosino.
Grazie alla sua posizione strategica, il borgo fu utilizzato come punto di avvistamento e rappresentò una delle postazioni del sistema difensivo della contea ascolana voluta da Carlo Magno. Seppur non sia chiara l’epoca dei primi insediamenti, in età romana il sito era conosciuto per le sue acque termali che, attraverso acquedotti e canalizzazioni, raggiungevano la città di Ascoli Piceno.
Un varco con un arco a tutto sesto definisce l’accesso alla parte più antica borgo, delimitata da un grande portone in legno e da solide mura. In ottimo stato sono anche le abitazioni del centro, ben mantenute e restaurate, utilizzando la pietra locale e molti altri piccoli accorgimenti.
Nella zona centrale del paese, oltre ad una stupenda piazzetta sulla quale spicca la chiesa, potete ammirare una fabbrica medioevale chiamata “Casa di Re Manfrì”, un modesto edificio in pietra che al secondo piano presenta una graziosa loggia a tre luci, di cui due si aprono sul prospetto principale. Diverse le leggende su questa casa: le più conosciute ritengono che fosse l’abitazione di una principessa di cui si innamorò Manfredi, il figlio di Federico II; altre ritengono che la casa fosse dello stesso Manfredi il quale avrebbe soggiornato per diverso tempo a Castel Trosino.
Poco distante dal centro storico si trova una famosa necropoli longobarda, scoperta per caso nel 1893 dal parroco di allora Emidio Amadio che stava preparando quei terreni per la piantumazione di un vigneto. Fra i più grandi cimiteri alto-medievali d’Italia, essa apparteneva al castello insediato nel 578 dal duca di Spoleto Faroaldo. Utilizzata per circa tre generazioni fino alla metà del VII secolo, è costituita da circa 260 sepolture a fossa o con lastre di pietra, alcune delle quali in in muratura. Si tratta di tombe ricche di preziose manifatture in oro e argento che hanno permesso di definire questa zona come il “Tesoro dei Longobardi”.
Oggi parte della necropoli è visitabile, ma alcuni degli ori più preziosi sono raccolti al Museo dell’Alto Medioevo di Roma, al Metropolitan Museum of Art di New York e al Musée d’Archéologie Nationale a Saint Germain en Laye in Francia.
Passeggiando attraverso le vie del paese sembrerà che le lancette dell’orologio si siano fermate! Ti innamorerai di questo luogo… meta da inserire negli itinerari che sceglierai per la tua esperienza di vacanza ad Ascoli Piceno.