I ponti storici di Ascoli Piceno: il Ponte di Porta Solestà
Tra i ponti che i romani eressero in tutto il loro Impero, questo di Porta Solestà ad Ascoli Piceno è sicuramente uno dei più interessanti e meglio conservati. Costruito per collegare le due sponde del Tronto e più in generale le due province romane di Ascoli e Fermo, il ponte fu voluto dall’Imperatore Augusto nell’ambito della sua politica di sistemazione dell’Impero che prevedeva, tra le altre cose, la creazione di una fitta rete stradale con un ottimo livello di manutenzione.
Sul piano stradale la lunghezza raggiunge i 62 m mentre la larghezza è di 6,50 m permettendo così ai carri che lo percorrevano di potersi incrociare. L’opera usata è quella quadrata, interamente in travertino. I grandi blocchi di pietra sono posti l’uno sull’altro in maniera tale che tutti siano posizionati ordinatamente e che il punto di adesione tra l’uno e l’altro poggi sul pieno del blocco sottostante. Per questo la struttura è stata costruita “a secco”, senza l’uso, cioè, di malta cementizia.
Il grande, unico arco ha una luce di oltre 22 m, segno della grande capacità ingegneristica romana. Negli anni 1929-30 e 1937-38 si sono seguite opere di restauro e consolidamento. Per questo il ponte è stato completamente svuotato di tutto il materiale di riempimento (terriccio, pietre di fiume, scarti edili) utilizzato per appoggiare il manto stradale romano e si sono colmate le fessure. Al suo interno si è creata una passerella di cemento armato che assolve alla funzione di sostenere la struttura e di sopportare le vibrazioni del traffico delle auto. Non si dimentichi che l’uso del ponte non ha avuto soluzione di continuità, quindi dobbiamo pensare che sia stato percorso in tutte le epoche, da quella romana, alla medievale, rinascimentale fino ad oggi.
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AUTORE: Lella Palumbi, esperta di storia dell’arte