I musei di Ascoli Piceno: i Musei della Cartiera Papale
Soltanto pochissime città d’Italia possono riservare al turista l’emozione di visitare un polo manifatturiero rinascimentale: ad Ascoli Piceno è possibile farlo grazie al restauro dell’antica Cartiera Papale – raggiungibile molto facilmente appena superato il quartiere della Piazzarola, scendendo a destra verso il fiume Castellano, percorrendo il Ponte di Porta Cartara -, realizzata per volere di Giulio II nei pressi del fiume, che forniva la forza motrice necessaria ad azionare i macchinari. Oggi una fedele e affascinante ricostruzione dell’antica cartiera consente di apprezzare l’ingegno con cui gli architetti del rinascimento progettavano siti industriali capaci di unire la bellezza alla funzionalità. All’interno della struttura vengono inoltre ospitati periodicamente interessanti laboratori che offrono ai visitatori la possibilità di produrre un foglio della preziosa carta bambagina ricercata in tutta Europa.
Grazie a coinvolgenti supporti multimediali, attualmente i suggestivi ambienti destinati un tempo all’essiccazione della carta costituiscono il Museo dell’Acqua di Ascoli Piceno: tale sezione offre, grazie ad un interessante percorso interattivo, l’opportunità di approfondire i temi legati agli insediamenti umani e alla trasformazione del paesaggio determinata nel tempo dall’acqua, elemento così fondamentale per la vita dell’uomo.
Un ampio settore della Cartiera Papale ospita in modo permanente la collezione botanica del naturalista ascolano Antonio Orsini, dedicata soprattutto al territorio appenninico nel quale lo studioso – che fu uno dei protagonisti del Risorgimento piceno -, ha individuato numerose nuove specie che portano oggi il suo nome.
All’interno della struttura vengono allestite periodicamente mostre temporanee dedicate alla scienza e alla tecnologia
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AUTORE: Prof. Stefano Papetti, critico e storico dell’arte